In… Formazione: La Voce del Parroco

“Decalogo dei cristiani in vacanza”: ecco i dieci punti /2

Carità, contemplazione del bello, evitare i luoghi “senza il Signore”:
portate con voi in valigia una Bibbia e un piccolo Rosario

Riprendiamo questa settimana il decalogo dei cristiani in vacanza, ne deriva ovviamente, e siamo al sesto punto, l’importanza di “non perdere la Messa”, evitando il ricorso a scuse banali per saltarla, tipo il rischio di perdere il treno o l’essere in posti privi di chiese. «Sono pretesti».

E se la preghiera fa parte del nostro bagaglio di vacanzieri, se l’Eucaristia domenicale viene vissuta bene, risulterà più facile rispettare gli altri punti del Decalogo. Come “contemplare” la bellezza, senza la quale la vita diventa più amara ed arida. Si tratta cioè, ed è un obbligo piacevole, di non perdere il contatto con il bello che si trova negli altri esseri umani, nell’arte. E, ovviamente, nella natura. Così, con gli occhi illuminati dai segni del divino, sarà più facile testimoniare Gesù, visto che in vacanza «non ci si deve limitare a rimanere cristiani ma bisogna suscitare le fede negli altri» secondo la regola per cui la Chiesa cresce per attrazione. E si concretizza, regola numero nove, nel mettersi al servizio, condizione che, a pensarci bene, sovverte un po’ la filosofia delle ferie, quando ci piace che siano gli altri a soddisfare le nostre esigenze. Ma questo cambiamento di prospettiva non comporta affatto tristezza, anzi se l’estate è un prolungamento virtuoso del cammino percorso durante l’anno, se il riposo diventa occasione di autentica ricarica spirituale, tutto confluirà nella festa, nel “gioire”, ultimo consiglio e in qualche modo obiettivo dal Decalogo. «Il cristiano si rallegra di tutto perché la sua gioia è innanzitutto in Dio. Lontano dall’ideale mondano dell’ozio pigro e disumanizzante secerne gioia come Dio dona la sua grazia, nella verità e nella gratuità del dono di sé».

E al suo ritorno dal periodo di relax, più ancora che mostrare orgoglioso le foto scattate durante il viaggio, il cristiano «darà testimonianza di un cuore più felice» perché ha «portato Dio in vacanza con sé». Non presenza ingombrante ma luce lungo la strada, significato e insieme punto d’arrivo dell’eterno vagabondare dell’uomo. Non solo in estate ma anche nei giorni più freddi. Da soli o in compagnia. Sempre.

Don Massimo, vostro Parroco