In… Formazione: Lettera del vescovo ernesto per l’anno pastorale 2023-2024 – parte 5

CONCLUSIONE

Vi chiedo scusa se sono passato da discorsi impegnativi riguardanti il Sinodo e il Cammino Sinodale Italiano a discorsi più spiccioli. Considero mio dovere invitare tutti a guardare alla realtà con le sue ombre e le sue luci. Evitiamo ogni forma di disfattismo e cerchiamo di essere estremamente concreti. Il Sinodo non è un’astrazione o una cosa per addetti ai lavori: il Sinodo è un cammino concreto, che implica capacità di discernimento operativo e capacità d’individuare passi da compiere.

Mi sono limitato ad indicare dei campi d’impegno e di conversione che mi coinvolgono come Vescovo. Spero che dal cammino pastorale di quest’anno (a cominciare dai gruppi di lavoro dell’Assemblea di settembre) emergano spunti che possano arricchirci vicendevolmente.

Una Lectio Divina che sarà proposta nell’itinerario di quest’anno si basa su un testo di Luca: Allora Pietro disse: “Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?”. Il Signore rispose: “Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi (Le 12,35-48).

Questa parabola accompagna sempre il mio esame di coscienza. lo credo però che la parabola riguardi tutti: in virtù del Santo Battesimo tutti siamo chiamati ad essere operai nella vigna del Signore.

Auguro a me e a tutti voi, indistintamente, di essere amministratori fidati e prudenti, capaci di dare la razione di cibo a tempo debito.

Vi benedico ed invoco su di Voi la protezione materna della Beata Vergine Maria.

 Vescovo Ernesto