In… Formazione: La Voce del parroco

La Comunione nella Chiesa

Anche quest’anno, in occasione della festa della comunità, desidero continuare l’approfondimento del senso di essere comunità, affinché possiamo crescere sempre di più su quest’aspetto per viverla ogni giorno. Uno dei documenti fondamentali che ne chiarisce la natura teologica è la Lettera Communionis Notio (“su alcuni aspetti della chiesa intesa come comunione” del 1992 della Congregazione per la Dottrina della Fede). Scopriamone alcuni passaggi:

1. La Chiesa come Mistero di Comunione

Il concetto di comunione […], Mistero dell’unione personale di ogni uomo con la Trinità divina e con gli altri uomini, iniziata dalla fede, ed orientata alla pienezza escatologica nella Chiesa celeste, […]. Affinché il concetto di comunione, che non è univoco, possa servire come chiave interpretativa dell’ecclesiologia, dev’essere inteso all’interno dell’insegnamento biblico e della tradizione patristica, nelle quali la comunione implica sempre una duplice dimensione: verticale (comunione con Dio) ed orizzontale (comunione tra gli uomini). E’ essenziale alla visione cristiana della comunione riconoscerla innanzitutto come dono di Dio, come frutto dell’iniziativa divina compiuta nel mistero pasquale. La nuova relazione tra l’uomo e Dio, stabilita in Cristo e comunicata nei sacramenti, si estende anche ad una nuova relazione degli uomini tra di loro. Di conseguenza, il concetto di comunione dev’essere in grado di esprimere anche la natura sacramentale della Chiesa mentre «siamo in esilio lontano dal Signore, così come la peculiare unità che fa dei fedeli le membra di un medesimo Corpo, il Corpo mistico di Cristo, una comunità organicamente strutturata, «un popolo adunato dall’unità del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, fornito anche dei mezzi adatti per l’unione visibile e sociale. [3]

La comunione ecclesiale è allo stesso tempo invisibile e visibile. Nella sua realtà invisibile, essa è comunione di ogni uomo con il Padre per Cristo nello Spirito Santo, e con gli altri uomini compartecipi nella natura divina, nella passione di Cristo, nella stessa fede, nello stesso spirito. Nella Chiesa sulla terra, tra questa comunione invisibile e la comunione visibile nella dottrina degli Apostoli, nei sacramenti e nell’ordine gerarchico, vi è un intimo rapporto. In questi divini doni, realtà ben visibili, Cristo in vario modo esercita nella storia la Sua funzione profetica, sacerdotale e regale per la salvezza degli uomini. Questo rapporto tra gli elementi invisibili e gli elementi visibili della comunione ecclesiale è costitutivo della Chiesa come Sacramento di salvezza. Da tale sacramentalità deriva che la Chiesa non è una realtà ripiegata su se stessa bensì permanentemente aperta alla dinamica missionaria ed ecumenica, perché inviata al mondo ad annunciare e testimoniare, attualizzare ed espandere il mistero di comunione che la costituisce: a raccogliere tutti e tutto in Cristo; ad essere per tutti «sacramento inseparabile di unità. [4]

2. Il Ruolo dell’Eucaristia nella Comunità

La comunione ecclesiale, nella quale ognuno viene inserito dalla fede e dal Battesimo, ha la sua radice ed il suo centro nella Santa Eucaristia. Infatti, il Battesimo è incorporazione in un corpo edificato e vivificato dal Signore risorto mediante l’Eucaristia, in modo tale che questo corpo può essere chiamato veramente Corpo di Cristo. L’Eucaristia è fonte e forza creatrice di comunione tra i membri della Chiesa proprio perché unisce ciascuno di essi con lo stesso Cristo: «nella frazione del pane eucaristico partecipando noi realmente al Corpo del Signore, siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi: Perché c’è un solo pane, un solo corpo siamo noi, quantunque molti, noi che partecipiamo tutti a un unico pane (1 Cor 10, 17). [5]

Nel celebrare la festa della comunità un augurio perché tutti possiamo essere sempre più partecipi di questa unione con Cristo, con la Chiesa e tra di noi. Buona Comunità!

 don Massimo, vostro parroco