In… Formazione: Lettera del vescovo ernesto per l’anno pastorale 2023-2024 – parte 3

IL PROGETTO PASTORALE DELLA CHIESA SABINA

Ho voluto delineare, come dicevo, in modo estremamente sintetico il Cammino della Chiesa Universale ed il Cammino Sinodale Italiano, per evitare un rischio che richiede la massima attenzione da parte nostra: le Comunità cristiane (Parrocchie, realtà ecclesiali) non sono delle isole. E neppure la Diocesi è un’isola: siamo inseriti in una realtà più vasta che ci aiuta a crescere. Contemporaneamente, però, dobbiamo calare tutta questa ricchezza nel nostro vissuto ecclesiale concreto.

Lo scorso anno vi ho invitato a riflettere sui punti fermi della nostra fede e della nostra testimonianza. Come ho ripetutamente detto, la mancanza di punti fermi porta al soggettivismo e al pessimismo. Quest’anno vi invito a compiere un cammino che, se vissuto con profondità, potrà portare frutti molto copiosi.
La proposta che riguarda tutti, ma in particolare gli Operatori Pastorali, consiste nel soffermarsi a pregare e riflettere su alcuni brani evangelici (Lectio Divina di quest’anno) nei guaii ricorrono i rimproveri che Gesù rivolge ai suoi contemporanei, ai suoi avversari (in particolare ai farisei) e anche ai suoi discepoli.

La domanda che dobbiamo farci è semplice: in che cosa mi devo convertire per essere vero discepolo di Gesù? La domanda va fatta anche a livello comunitario: che cosa dobbiamo cambiare per rendere la nostra Chiesa sempre più capace di evangelizzare?


L’itinerario è riassunto in un titolo: ECCLESIA SEMPER PURIFICANDA EST; e in un sottotitolo: PASSI DA COMPIERE PER UNA CHIESA CHE EVANGELIZZA.

Anche qui mi permetto una considerazione personale. Ormai alcune espressioni di Papa Francesco sono entrate nel nostro linguaggio comune. Fra queste c’è la frase: non possiamo lasciare le cose come stanno (cfr. EVANGELII GAUDIUM, 25). Ho però la sensazione che questa espressione si riduca a uno slogan, che genera solo degli esercizi letterari: si parla di cambiamento, ma di fatto non cambia nulla (cfr. IL GATTOPARDO).

L’immagine che accompagna questa Lettera Pastorale è un bellissimo crocifisso di Collevecchio, recentemente restaurato: il volto di Cristo è estremamente penetrante e severo. Non ci deve però spaventare: semplicemente i rimproveri di Gesù vanno presi sul serio!

Senza conversione non c’è vita spirituale, senza conversione non c’è evangelizzazione.

Mi auguro che al termine di questo Anno Pastorale ogni Comunità sia in grado di esprimere, in modo consapevole, il proprio cammino di conversione, ovvero sia capace d’individuare i passi da compiere per rispondere alla domanda fondamentale del Sinodo.

 Vescovo Ernesto